Con la sua superficie di 1300 ha totali si estende per 872 ettari sul territorio di Cassano delle Murgie e per la parte restante nel territorio di Altamura, fa parte del Parco dell’Alta Murgia ed è considerata il polmone verde di Bari.

Il nome “Mercadante” deriva dal nome della prima tenuta che fu espropriata per poter effettuare i lavori. Foresta artificiale sorta per cercare di riparare la città di Bari dalle molteplici alluvioni che nei primi anni del Novecento si sono verificate in questa zona a causa della deforestazione del territorio eseguita nell’Ottocento visto l’aumento demografico dell’area.

L’ultima alluvione fu così importante che spazzò via tutti i muri di contenimento allestiti in precedenza, rendendo necessario un intervento più consistente per contenere l’avanzare dell’acqua in caso di forti piogge.

All’interno della Foresta Mercadante dominano le conifere quali il pino d’aleppo, i cipressi, accompagnate talvolta da zone a latifoglie quali la roverella, il leccio, il fragno  e, allo stato arbustivo, la quercia spinosa. Più di recente sono stati messi a dimora olmi, robinie, frassini, ornielli, bagalari, eucalipti, ecc.. Le piante più vecchie hanno da 40 a 60 anni, purtroppo le prime piantate andarono distrutte dai numerosi incendi che furono classificati “spontanei” o “accidentali”.

Uno dei pochi alberi sopravvissuti agli incendi è la “Roverella della Foresta Mercadante”, situata nella parte di Foresta verso Altamura, che con i suoi 500 anni di età occupa un posto importante tra gli “Alberi Monumentali” della Puglia. Il suo tronco si è sviluppato orizzontalmente sul terreno e, all’altezza del primo ramo, presenta una grande cavità diventata casa per tanti animali che qui hanno trovato rifugio.

La maggior parte dei rapaci sono specie particolarmente protette, tra questi si possono trovare nella zona i rapaci notturni quali civetta, gufo comune, gufo reale, allocco, barbagianni. Tra i falconidi, dalle ali a punta sono presenti il grillaio ed il gheppio e tra i falconiformi la poiana che è un falco improprio. La mancanza di zone umide impedisce lo sviluppo degli anfibi acquatici.

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